NILOX SRM-850: una nuova realtà italiana - NILOX SRM-850, analisi Pt.2 - Interno

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Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.

 

É presente la certificazione di Ecova Plug Load Solutions e quindi l’unità viene pubblicizzata come avente un’efficienza minima dell'82%, con picchi superiori all'85% al 50% del carico, come detto in precedenza. Un elevato valore di quest’ultimo parametro permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ciò consegue un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica.

 

 

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ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione di un numero molto elevato di viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima (5 anni di garanzia !). L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

L'impatto iniziale è con la poderosa ventola superiore da 140mm, la quale denota la compattezza dell'unità. Si è cercato di sfruttare al massimo lo spazio sottostante. Il produttore è CWT, il quale è stato scelto da molti marchi con esperienza nel settore, tra cui ad esempio Corsair. Una volta rimossa la ventola, che presenta un connettore particolare a 4 Pin, si nota un design certamente impegnativo sotto il punto di vista della dissipazione, ragion per cui la scelta della ventola non è casuale, anzi permette di stare sicuri sotto il punto di vista termico. 

 

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Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC e sono state incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, tra cui due condensatori ad Y nel primo stadio; a seguire sul PCB principale troviamo un MOV  (MOV: Metal Oxide Varistor), un condensatore ad X, un induttore toroidale, due condensatori ad Y, un altro condensatore ad X ed infine un altro induttore toroidale.

 

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NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

 

A seguire gli elementi del ponte raddrizzatore (Purtroppo non ci sono identificativi ma sembra essere un GBU806C, della HY ELECTRONIC CORP.), un grande induttore toroidale, MOSFET per la PFC sul Bridge Rectifier ed un condensatore elettrolitico Aishi, da 400V e 470μF, certificato a 85°C. 

http://i01.i.aliimg.com/wsphoto/v0/1186168071/Aishi-electrolytic-font-b-capacitor-b-font-font-b-470uf-b-font-font-b-400v-b.jpg

 

NOTA GENERICA: i condensatori del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

 

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Purtroppo data la peculiare struttura di questo modello, senza dissaldare l'unità, si è reso quasi impossibile riuscire a mostrarvi i controller e le componenti poste tra i vari PCB verticali. Ad esempio, direttamente dietro al PCB con due MOSFET FQA 24N50 della Fairchild Semiconductor (CLICCA e CLICCA), è posto un controller combo PFC/PWM, sempre su di un PCB verticale. Non ci siamo fatti perdere d'animo però, poiché siamo riusciti a identificarlo. Controller PFC/PWM Champion CM 6800TX. Purtroppo è qualitativamente inferiore al CM6502S, che offre una migliore efficienza rispetto ai classici CM6800 e CM6802 IC, comunque sia dato che è un 80 Plus Bronze rientra perfettamente nella tipologia, ed è perfettamente adatto allo scopo. Questo controller è presente su un grandissimo numero di unità, quindi nessuna novità. Per ovvie ragioni non è possibile fornirvi una foto diretta del PCB dedicato, che però presenta la dicitura 2013 Rev 0.2. Da notare che gli stessi MOSFET sono presenti accanto all condensatore primario, quindi in totale sono 4. Davanti al PCB verticale del controller Champion troviamo un diodo QH08TZ600 di Power Integrations, le cui caratteristiche tecniche sono accessibili al seguente link:

 

Diodo

 

NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

 

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Nel secondario troviamo due Trasformatori, quello primario per la +12V e quello secondario per la rail minore, da +5VSB. Nel secondario, complice l’utilizzo di un design DC-DC, i voltaggi +5V e +3V sono ricavati dalla rail principale +12V. Ciò porta ad una maggiore efficienza, voltaggi in uscita più puliti (basso ripple e noise) ed una perfetta regolazione del voltaggio, che appunto ci ha soddisfatto nel testo sotto carico, in full load al 100%. Sempre nel secondario troviamo l'utilizzo di condensatori CapXon e KF ca 105'C, di diverso voltaggio e capacità. Il sistema di dissipazione è adatto, anche se sembra inferiore rispetto a varianti della concorrenza, che si differenziano anche per tipologia dei radiatori e generalmente per la presenza di un altro condensatore sul primario. Non a caso ne vengono adottati due in parallelo, con capacità inferiori, in questo caso però se ne è scelto uno solo, con capacità ovviamente superiori, ma sotto i 500uF (microFarad) . La qualità nell’assemblaggio si attesta su buoni livelli e sebbene però non siano utilizzate componenti top di gamma, l’impressione generale è buona. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. Il produttore ha scelto un design single-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota, eccetto dei condensatori polimerici e la presenza di un chip  AFW AP8CW.

 

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NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail ? Il problema sarebbe un tantino complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso siamo dinanzi ad un alimentatore di questa categoria (Single Rail).

 

Quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore pari a tre volte e mezzo tanto.

 

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere buona, a maggior ragione dato l'utilizzo di condensatori di qualità nel secondario, ma non eccelsa; l’assemblaggio è buono, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards) e le prestazioni complessive ci hanno convinto, uno dei fattori realmente importanti.

 

Corsair

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